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Come un'idea si trasforma in un meraviglioso abito...Asia Khasanova Ak Atelier Bebe'

  • Immagine del redattore: Melania Maffucci
    Melania Maffucci
  • 12 mag 2020
  • Tempo di lettura: 8 min

Aggiornamento: 8 nov 2022


Perché ho scelto Asia come principale fornitore dei miei abiti, sia di maternità che per bambini e ritratti?

Perché mi innamoro di ogni sua creazione, speciale e unica...Perché ogni suo capo è diverso dall'altro, perché ogni sua realizzazione è istintiva e mai sarà perfettamente uguale ad un'altra, ed è in grado di realizzare pezzi unici e su richiesta interpretando i miei desideri.

Quando scelgo e seleziono un abito da inserire nel guardaroba dello studio, mi metto sempre nei panni di una mamma in dolce attesa o di una donna per la quale realizzerò una sessione di ritratto. Sono abiti di cui mi innamoro e che adoro io per prima, e che hanno a volte anche stili o colori diversi l'uno dall'altro. La scelta la faccio con un solo intento, fare sentire queste donne bellissime, valorizzando per ognuna le loro peculiarità e femminilità. Indossare un bellissimo ed elegante abito può trasmettere una sensazione di benessere e piacere che non ha eguali...e noi donne capiamo benissimo la gioia che può farci provare indossare un abito, una borsa o un paio di scarpe che ci piacciono e di cui ci innamoriamo a prima vista!

E quando seleziono insieme alle mamme gli abiti più adatti al loro corpo, al loro stile e che indosseranno per la sessione, immagino già quale sarà il risultato e cosa otterrò dalla sessione fotografica.

La prima conferma avviene quando escono dal camerino, si guardano allo specchio e sorridono, le osservo letteralmente illuminarsi...a volte confermato da un complimento inaspettato e dolcissimo dei loro compagni. La seconda conferma avviene quando presento loro la galleria. Si piacciono e si trovano bellissime. Per me, far provare loro questa sensazione è fondamentale!


Lo stesso principio mi guida nella scelta degli abiti per le sessioni di ritratto, cosa mi piacerebbe indossare di davvero speciale e che mi faccia sentire bene? E come vorrei apparire in una sessione di ritratto?


Anche nella scelta degli adorabili e minuscoli abiti o outfits per i bambini, le domande che mi spingono a selezionare alcuni capi d'abbigliamento piuttosto che altri è lo stesso. Sicuramente non si tratta di abiti molto "pratici" da fare indossare ai bambini tutti i giorni, ma cosa mi piacerebbe che indossassero i miei figli o nipoti per una sessione fotografica e per un'occasione speciale?

Collezionare abiti da aggiungere al guardaroba dello studio, ammetto che è per me una vera e propria dipendenza :-)


Può quindi un tessuto trasformarsi in un abito che esprima femminilità, bellezza e delicatezza? La risposta è sì...e tutto questo è in grado di farlo la stilista Asia Khasanova, di Ak Atelier Bebè.

I suoi abiti sono caratterizzati dall'utilizzo di tessuti leggeri, delicati, trasparenti come lo chiffon e/o pizzo con cui realizza raffinate vestaglie e abiti dai colori neutri ma anche tessuti più coprenti come la viscosa o il velluto per creare abiti che si adattano a tutte le stagioni dell'anno e con diverse proposte di colori, da quelli più caldi della stagione autunnale, a quelli più intensi e brillanti della stagione invernale, a quelli più chiari, pastello nella stagione estiva e dai colori vibranti per la primavera.


Asia Khasanova si è trasferita in Italia per amore nel 2014, ed ha iniziato la sua carriera come stilista nel 2016, occupandosi della creazione di abiti e accessori per sessioni fotografiche di gravidanza, neonati, bebè e ritratti per fotografi professionisti.


Le ho chiesto di raccontarmi un po' di più del suo mondo e di cosa l'ha spinta a intraprendere questa strada.


Com'è nata la tua passione? E come si è trasformata fino alla creazione del tuo atelier?

In Russia, avevo un lavoro stabile e una carriera professionale avviata, e venivo in Italia occasionalmente, come turista. In uno dei miei viaggi, ho conosciuto il mio compagno.

Così un giorno abbiamo deciso che la nostra storia diventasse una vita insieme, per trasformarsi in una famiglia. E in quel momento abbiamo deciso di avere un figlio.

Nel frattempo, ho continuato a lavorare in Russia in attesa della maternità e mi sono trasferita in Italia al settimo mese di gravidanza nel 2014, insieme al mio primo figlio che era cresciuto con me in Russia da una relazione precedente.

Sei mesi dopo la nascita di Lorenzo, il piccolino, ho fatto un colloquio a Milano nella sede dell'azienda dove lavoravo in Russia, e in attesa della loro proposta lavorativa, continuavo a godermi la maternità.

Come hobby, in questo periodo, ho iniziato a realizzare delle lettere e nomi di pannolenci come accessori e decorazioni adatte per la stanze di un bambino, così ho pensato di proporli alle mercerie della mia città, ottenendo i primi ordini.

Prendevo ispirazione da internet e dai blog delle persone che facevano la stessa cosa.

In questo periodo, mentre allattavo Lorenzo, guardavo spesso anche su Pinterest. Dove tra le altre cose, vedevo delle bellissime foto di neonati, vestiti in un modo particolare (dal punto di vista di una mamma lontana dal mondo della fotografia) con mutandine di lana, cappellini con le orecchie, tutine e salopette molto belle, ma per niente pratici da usare quotidianamente. Mi piacevano molto questi accessori... Così tanto, che un giorno ho iniziato a realizzarli senza capire come utilizzarli o a chi offrirli. Li facevo sia a maglia (ho imparato dalla mia nonna) improvvisando, e guardando tutorial su come realizzare i dettagli, sia a macchina acquistando la mia prima macchina da cucire semplicissima, per poter realizzare le tutine e vestitini, mutande con le balze di pizzo.

Era il gennaio di 2016, appena passate le feste, stavo preparando la cena pensando e immaginando un altro modello che avrei voluto creare. E all'improvviso ho pensato: le foto di neonati con questi bellissimi accessori, probabilmente saranno di un fotografo professionista, e allora sicuramente un fotografo saprà rispondere alle mie domande.

Così il giorno dopo ho contattato la prima fotografa che ho trovato su Facebook della mia zona, Sara Gambato, la quale mi rispose che i fotografi acquistano questi accessori all'estero per le loro sessioni fotografiche. E così Sara è diventata la mia prima cliente. Nei giorni seguenti contattai un'altra fotografa di Mantova, Monica Querci, anche lei molto entusiasta.

Nelle settimane seguenti, ofrii ad altri fotografi di tutta Italia la mia collaborazione, ricevendo risposte positive. Più avanti mi sono proposta come sponsor per i loro workshop anche ad altre fotografe famose in Italia, come Michela Magnani, Laetitia Farellacci, Martyna Ball per farmi conoscere dai loro allievi.

Un mese dopo da quella sera di gennaio, ho trasformato questo mio hobby in un lavoro, avendo già chiaro cosa avrei voluto fare.

Più avanti sono arrivate le prime richieste di fare anche abiti premaman. Ne ero molto entusiasta e mi sono messa subito a cercare ispirazioni e capirne le esigenze. Poco tempo dopo, la creazione di abiti premaman è diventata una delle parti principali del mio lavoro. Il primo anno lavoravo in casa in soggiorno, in questo periodo il mio compagno mi ha dato tantissimo supporto, pur lavorando ogni giorno, mi portava a comprare i tessuti, mi dava dei consigli nella gestione pratica della attività, mi consolava quando avevo delle incertezze e soprattutto mi dava tantissimo amore.

Con la crescita della mia attività un anno dopo non era più possibile tenere tutto in casa e così mi misi alla ricerca del mio piccolo primo laboratorio.


Qual è stato il tuo percorso e la tua formazione?

Mi sono laureata in economia e commercio. Prima di trasferirmi in Italia lavoravo in una grande azienda multinazionale finanziaria KPMG. Io lavoravo nel settore risorse umane e recruitment, a contatto con gli studenti delle università e alla ricerca di nuovi talenti. Insegnavo all'università agli studenti, come trovare il lavoro, come scrivere un curriculum, come passare dei colloqui, etc. Quindi il mondo era molto lontano da quello che sto facendo attualmente. Ma lavorando con persone giovani, ambiziose, con la mente aperta e tanta voglia di imparare cose nuove, avevo anche io lo stesso stile di vita. Non mi ponevo dei limiti alla crescita personale e già li come mio motto ho scelto quello di Socrate : "so di non sapere nulla ".

Non ho nessun tipo di formazione professionale in taglio e cucito, né nel settore della moda.

Da piccola mi piaceva molto creare gli abiti alle mie bambole usando pezzi di tessuti, tende e tovaglioli. Mia nonna mi ha insegnato a usare i ferri e l'uncinetto. La mia mamma come usare la macchina da cucire, e da ragazzina sapevo cucire i grembiuli.

I miei genitori mi hanno mandato al liceo di informatica e dopo mi hanno anche indirizzato nella scelta dell’università e la passione che avevo da piccola è svanita per un certo periodo.

Dopo l'università ho iniziato a lavorare come impiegata avanzando di carriera da segretaria fino a ( potenziale) supervisore.


Dico potenziale, perché nel momento in cui avrei dovuto ricevere la promozione, ho deciso di scegliere l'amore invece che la carriera, aspettando Lorenzo.

Ero molto consapevole del fatto che avrei trasformato completamente la mia vita e che mi sarei dovuta abituare ad una realtà completamente diversa. Ma allo stesso tempo, non avevo nessun dubbio. Perché non c'è nulla di più importante dell'amore. Il senso della mia esistenza è l’amore. In ogni scelta, azione, esperienza.

Quando ho avuto il richiamo del mio talento, sembrava che tutte le competenze necessarie le avessi già e hanno iniziato a schiudersi naturalmente. Nelle mie creazioni non ho mai usato i cartamodelli. Prendo il tessuto e taglio i dettagli. Spesso sbagliando, e rifacendo, ma pian piano arrivando a quel modello che avevo immaginato.

Due anni fa ho fatto un corso su come fare i corsetti per gli abiti da sposa, un' altra cosa che volevo imparare ed era difficile arrivarci da sola, perché un corsetto si crea con tecniche e tagli particolari.


Come riesci a trasformare un'idea in una creazione?

Prima immagino il modello, ogni dettaglio di questo modello, e poi mi viene subito l'idea dei dettagli da tagliare. Ogni tanto sbaglio e nel fare capisco cosa bisogna cambiare. Ma tutto nasce intuitivamente. Il più delle volte, l'ispirazione nasce dal tessuto che ho tra le mani. Adoro scegliere i nuovi tessuti. Il mio è un amore reciproco con tutti i miei fornitori, che sanno già cosa offrirmi e ogni tanto sono loro a sorprendermi con le loro proposte.


Come scegli tessuti e colori?

Ascoltando il mio indicatore che ha 2 posizioni:

1. Mi piace

2. Non adesso, ma mi verrà un'idea...

E non mi ha mai tradito a dire la verità.


Quali sono le tue fonti d'ispirazione?

Prima di tutto le vostre foto. Ma non intendo gli abiti che usate per le vostre sessioni, ma il disegno e le linee che create con le ombre, la luce, le curve della mamma, o le espressioni di un bambino. Ma anche la musica, i film, perfino i profumi.

Però dal punto di vista pratico guardo spesso ancora su Pinterest, ma non per copiare qualcosa. Spesso da foto diverse osservo e studio i vari dettagli che mi ispirano, dai quali nasce poi tutta la mia creazione.


Cosa ti ha spinto a dedicarti alla realizzazione di abiti per mamme e bambini e poi anche a quelli per le sessioni di ritratto?

Direi che la prima spinta era proprio nella curiosità di fare quelle cose particolari. Era un mistero per me, un mondo tutto da scoprire. Poi con il tempo ho creato la mia filosofia che è un'altra fonte di ispirazione. La forza e potere di una donna incinta con tutta la sua fragilità, due mondi in un corpo, il miracolo della natura.

Voi fotografi create immagini meravigliose, siete gli autori di questi ritratti e io sono molto grata di poter farne parte, con il mio piccolo contributo.


Realizzi anche altre tipologie di abiti? Me ne vuoi parlare?

Si, 2 anni fa ho fatto il passo verso il mondo di abiti da sposa e da cerimonia.


Hai progetti futuri per il tuo atelier? Se sì, me ne vuoi parlare?

Assolutamente si. Anzi, posso dire che per adesso solo il 2-3% di tutte le idee che mi girano per la testa sono riuscita a realizzare.

Tra i prossimi sono il trasloco nel mio nuovo Atelier, più spazioso, che mi permette di avere uno showroom dove posso accogliere le future spose e le donne che vorranno farsi fare un abito da me o anche per le loro piccole principesse.

Il prossimo progetto (che inizierò a realizzare con una assistente e si occuperà di confezionamento) è un servizio di creazione di abiti su misura per le mamme in dolce attesa. Quando io ero incinta facevo tanta fatica a trovare vestiti belli e romantici. Quindi vorrei dare il mio contributo alle mamme in attesa di oggi. Faremo anche la linea degli abiti da sposa per le mamme in dolce attesa, in più la linea da cerimonia per le bambine.


Qualsiasi sia l'idea che tu abbia in testa, Asia riesce con la sua creatività a creare qualcosa di davvero meraviglioso...


Potrai visionare molte sue creazioni nel mio PORTFOLIO e tantissime altre sulla sua pagina Ak Atelier Bebè.


Nel prossimo articolo ti presenterò...


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